L’elogio del camminare del presidente della Regione Toscana
La Toscana può da inizio dicembre fregiarsi di tre nuove tappe del percorso della via Francigena: Altopascio-San Miniato, San Miniato-Gambassi e Gambassi-San Gimignano.
Una bella soddisfazione per i camminatori della regione e non solo.
L’elogio del camminare è stato spesso un qualcosa ristretto ad habitué dell’escursione, del trekking, del viaggio a piedi più o meno lungo.
Ma le cose stanno forse rapidamente cambiando. Anche chi si occupa della “cosa pubblica” sembra essersi accorto del valore dello spostarsi a piedi. Ecco cosa pensa del camminare il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi.
Il “credo” di Rossi sul camminare è tratto dal suo intervento ad un convegno tenutosi a San Miniato avente come argomento proprio la via francigena in Toscana.
“ La Regione Toscana è la prima regione che concluderà nella primavera del 2014 la realizzazione della via Francigena con un percorso che, completato, sarà superiore a 400 chilometri.
Sono particolarmente orgoglioso di questa iniziativa, decisa in questa legislatura regionale e sulla qualche abbiamo investito ben 16 milioni. Essa infatti consentirà di scoprire luoghi e paesi della Toscana lontani e diversi dalle grandi città d’arte, ma altrettanto belli per il paesaggio e per la presenza di beni storici, artistici e culturali.
E’ la Toscana più vera, quella meno da cartolina, ma più inscritta nel cuore di tutti noi. Sarà anche lavoro per chi darà ospitalità, per le guide turistiche e per chi semplicemente si metterà ad offrire accoglienza ai pellegrini. Insomma, dal passato un nuovo asse di sviluppo consapevole per la Toscana.
E poi, come dice Adriano Labbucci in Camminare, una rivoluzione: “Non c’è nulla di più sovversivo, di più alterativo al modo di pensare oggi dominante. Camminare è una modalità del pensiero. E’ un pensiero pratico. E’ un triplo movimento: non farci mettere fretta; accogliere il mondo; non dimenticaci di noi, strada facendo.
Camminare può rappresentare anche una rivoluzione silenziosa, da attuarsi nelle nostre città ingolfate dalle auto. Si potrebbe infatti dire con una battuta surreale, presa a prestito da un gruppo di seri urbanisti americani, che il pedone rimane il più grande ostacolo al libero fluire del traffico. Camminare è il gesto più umano per ritrovare la bussola. In Toscana dobbiamo provarci e io penso che se si presentasse alle elezioni un partito dei camminatori se la giocherebbe con quello degli automobilisti. Io saprei da che parte stare”.
r.b.