In cammino verso…la decrescita
Cosa intendiamo per Social Trekking? Un fervido laboratorio di idee, di stili di vita, di convivialità; un movimento che cerca di far camminare le persone non solo nella natura, ma verso l’incontro con l’altro per un confronto con diverse idee e modi di essere.
Il turismo è una delle più grandi industrie del pianeta, per movimento di esseri umani e di economie e quindi, oggi più che mai, in un’ottica di sostenibilità e decrescita, influire su questi numeri, anche in maniera marginale, può essere importante per cercare di dare una “svolta” alla società.
Camminare è sicuramente una delle proposte più semplici e concrete per perseguire la sostenibilità, e farlo insieme, mostrando che è possibile anche nelle azioni del quotidiano come nella scelta del proprio tempo libero, può essere davvero un piccolo atto rivoluzionario che può cambiare la società.
Sono tante le associazioni e le imprese che si occupano di trekking e di escursionismo, ma di solito il comune denominatore è quello di camminare alla ricerca di quel contatto con la natura che nella vita cittadina della maggior parte delle persone manca. Ma c’è anche un altro aspetto che è altrettanto importante e che spesso manca o è poco evidenziato: l’incontro con l’altro, nella condivisione di tempo con chi ti cammina accanto e con l’avvicinarsi a conoscere, o riconoscere, culture o popoli vicini e lontani.
Ed è proprio in questa terra di nessuno che crescono le idee e i progetti del Social Trekking, per coniugare i due aspetti che mancano di più all’uomo del nostro tempo: il contatto con l’umano e l’avvicinamento alla natura.
Cerchiamo questi contatti nei posti meno battuti, tra popoli che forse farebbero anche a meno di avere visitatori e in luoghi che forse dovrebbero essere lasciati stare o essere percorsi solo con grandi motivazioni e fatica e non con il solito metodo del mordi e fuggi, tipico della nostra società che ha già altro in serbo da farti consumare.
Turismo di prossimità, strutture ed economie ecosostenibili: ecco i punti di forza delle nostre proposte, là dove concentriamo le nostre energie quando progettiamo un itinerario di Social Trekking.
Preferiamo partire da luoghi che si possono raggiungere con mezzi pubblici: treno, bus o traghetto, oppure ci organizziamo in modo che i partecipanti condividano un’unica auto per arrivare al punto di partenza. Per andare in Romania, per esempio, possiamo scegliere di viaggiare in bus a lunga percorrenza insieme agli operai e le badanti che tornano a casa: il trasferimento diventa così propedeutico all’itinerario che affronteremo nei giorni successivi, mentre per la Grecia sfruttiamo il passaggio ponte e cominciamo ad adattarci ai bivacchi che ci aspetteranno.
Anche nella scelta delle strutture cerchiamo chi pone tra i propri valori fondanti, il rispetto inteso nel senso più ampio prediligendo il biologico e i cibi locali e di stagione, le energie rinnovabili e l’adesione alle varie tipologie di economia solidali.
Cerchiamo di scegliere e valorizzare strutture gestite da persone che hanno fatto determinate scelta di vita, magari in controcorrente al modello imperante, che caparbiamente lottano per portare aventi progetti di solidarietà e di sostenibilità e, in generale, di un modello alternativo.
Anche scegliere tali strutture per una sola notte, per un solo pranzo, porta comunque ad un incontro, ad un arricchimento tra le persone, tra chi passa e va, ma forse rimane contaminato da un seme che darà un nuovo frutto, e da chi resta con la soddisfazione di sapere che il suo impegno non è stato vano.
Basta pensare a due proposte che stiamo promuovendo: le passeggiate migranti e i cammini erranti, diverse nei modi, ma molto vicine nello spirito.
I primi sono cammini attraverso le nostre grandi città, dove andiamo a trovare la ricchezza delle decine di popoli che vivono a due passi da noi; i secondi sono viaggi senza una meta geografica precisa, ma lungo un itinerario che prende corpo durante il viaggio grazie all’ospitalità degli amici e della loro rete di conoscenze. Viaggi estremi in un certo senso, ma parimenti di incontro e condivisione.
Crediamo sia importante dare spazio e visibilità a tutte queste forze, a queste energie che hanno bisogno solo di un catalizzatore per prendere forma. Su questo progetto stiamo lavorando sul nostro blog, www.socialtrekking.it, che tratta di temi non legati solo al camminare e ospita e promuove contributi esterni che possano animare e approfondire la discussione e amplificare questo piccolo segnale di cambiamento.
Noi a Venezia per la Terza Conferenza Internazionale su decrescita, sostenibilità ecologica ed equità sociale non ci saremo fisicamente, ma la sosterremo e ci cammineremo vicini, molto vicini.
Alessandro Vergari
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