Socialtrekkers tra arte e natura a Poggio Valicaia
La giornata conclusiva della festa del socialtrekking 2013, sulle colline di Scandicci, è stata caratterizzata da una natura dal sentore prematuramente primaverile, nonostante la collocazione di metà febbraio. A far da contorno alla natura, la presenza lungo il tragitto dei camminatori di richiami artistici, ben integrati con la componente ambientale.
L’antica chiesa di Mosciano, ad esempio, è stata una ghiotta occasione di pausa, ma solo per la muscolatura, considerato che mente e occhi sono stati invece gradevolmente sollecitati dall’atmosfera ricca di suggestioni artistiche. Arte antica, certo. Ma anche arte moderna, che ha fatto poco dopo capolino durante la successiva sosta al Parco Museo di arte ambientale di Poggio Valicaia. Un museo all’aperto di settanta ettari tra le colline fiorentine è qualcosa in grado di esercitare indubbio fascino.
Un fascino che hanno potuto quasi “respirare” a pieni polmoni i numerosi socialtrekkers che hanno partecipato all’iniziativa promossa da Waldenviaggi e dal nostro blog. A Poggio Valicaia, Il paesaggio stato riletto attraverso una serie di opere che finiscono con il fondersi armoniosamente con l’ambiente circostante. Uno dei padri delle sculture, il Maestro Valentino Moradei Gabrielli , era presente per accoglierci e ha illustrato ai socialtrekkers la sua opera “Umanità”, collocata proprio al centro di un virtuale anfiteatro composto di alberi di alto fusto.
Moradei ha sottolineato come la sua scultura più che mettere in risalto se stessa intenda “evidenziare qualcosa che già esiste, ovvero la natura circostante”. La donna che guarda leggermente di spalle una figura dai contorni maschili raffigura idealmente per l’artista l’immagine dell’eterno femminino che sa essere presente – con discrezione ma innegabile rilievo – accanto all’uomo. Le figure sono rappresentate nude, “ perché anche gli alberi intorno, soprattutto ora che é inverno, sono spogliati”, ha voluto precisare lo scultore fiorentino. Ma lo sono anche “ per andare al di là del contingente delle varie epoche e dei vestiti che le caratterizzano”.
Avessero potuto animarsi di vita propria , i protagonisti della scultura di Moradei non avrebbero – chissà – esitato ad unirsi all’“allegra brigata” dei socialtrekkers. D’altro canto, anche camminare – specie se fatto con spirito “social”- può diventare una espressione d’arte in armonia con la natura circostante.
testo e foto di Raffaele Basile